Accademia 49 @ Rockin 1000
A cosa serve suonare? Serve per acquisire superpoteri, tra i quali fiducia, positività, gioia di vivere, amore.
Accademia 49, con una bella delegazione, era tra i 1000 che consegnano alla storia il più grande tributo mai visto. 12 milioni di visualizzazioni in poco più di due giorni dalla prima condivisione del video ufficiale. Condiviso dal Time, 9gag, Foo Fighters, Black Stone Cherry.... Abbiamo fatto il giro del mondo in meno di un giorno e non ci gira la testa... siamo al settimo cielo! La musica fa miracoli.
Un breve riassunto della giornata e delle nostre sensazioni dal nostro punto di vista. Tutti i musicisti sono arrivati dalle 8 alle 12 del mattino. Con calma abbiamo ogniuno montato la nostra strumentazione. Appena montata è partito il casino, ma si trattava di casino sacro, e si sentiva. La voglia di vedere come sarebbe andata questa sfida che sembrava impossibile era davvero tangibile... Fino alle due abbiamo cazzeggiato e rivisto amici e musicisti che era tempo che non vedevi. Io ho rivisto dopo 7 anni il grande Tommy Ruggero, batterista bolognese del due, come dicono loro :), col quale ho passato alcuni tra gli anni di musica più belli della mia vita. In questo chill out totale, parlando, emergeva proprio questa curiosità di vedere se era davvero una cosa possibile andare a tempo, tutti assieme.... i batteristi poi! Io ero sicuro che non sarebbe stato possibile. E così arrivano le 14. Si inizia il sound check! Finalmente imbracciamo gli strumenti.
I primi a fare le prove del suono sono i batteristi. "Ragazzi, fate il ritmo del ritornello assieme per testare i livelli d'ingresso dei microfoni". Ed eccoci qua... E' passata una settimana, ma ho ancora i brivi ripensandoci. In pochi possono capire cosa significa sentire 250 batterie che suonano contemporaneamente, assieme, sincronizzate... Siamo esplosi. Gente in delirio, non scherzo. La potenza. A quel punto è diventato chiaro a tutti, perchè l'empatia cresceva, che sarebbe stato epico.
E così, dopo il sound check di tutti si parte e... buona la prima. Avete capito bene. Buona la prima. Due take per scrupolo credo, ma buona la prima. Una cosa fragorosa! Tra di noi c'era chi aveva male alle orecchie per la potenza! Io godevo fortissimo.
E la giornata è andata avanti così. Cazzeggiato ancora un bel po e poi riprese video. A quel punto l'empatia era altissima, un climax di emozione che è culminato, dopo l'ultima take video, in qualcosa di straordinario e folle! I batteristi hanno attaccato il loro riff di "We Will Rock You", spontaneamente, senza click. Tutti gli strumenti si sono alzati al cielo e per mezz'ora abbondante abbiamo sfilato, urlando e aumentando il fragore con qualsiasi mezzo disponibile. La gente del pubblico è entrata nell'area musicisti insieme a noi. Una bolgia paradisiaca!
Ed eccolo quindi il miracolo che la musica è in grado di compiere. Unisce. E quando unisce tanti genera empatia, unione d'intenti, positività, rispetto. Pensate ad una giornata intera con migliaia di strumenti lasciati li, liberi per ore. Portafogli, iphone, ipad... poteva essere la sagra del furto. Tutto perfetto. Neanche un portafoglio smarrito. L'organizzazione è stata impeccabile, è vero. Ma a dire il vero lo è stata perchè impeccabili siamo stati tutti noi. Bastava un niente e poteva succedere davvero un casino. Le variabili erano tantissime. Non c'era security, polizia, vigili del fuoco... c'erano giusto due della Municipale che erano tutti presi a fare le multe, non sia mai perdere un occasione come questa per tirare su due spicci! Eppure niente. Solo sorrisi, esaltazione, gioia...
Quello che rimarrà per sempre in me è il senso di semplicità e spontaneità che ho respirato per l'intera giornata. La spontaneità è quello che ha permeato questo evento fin dall'inizio. E questo credo dipenda dalla persona che stà dietro a quest'idea, ovvero Fabio Zaffagnini. Fateci due chiacchere e capirete cosa vuol dire essere dei Grandi Uomini.
Fieri, onorati, felici di esserci stati. Come scuola, come musicisti, come persone.
#rockin1000 semplicemente epico.
Alessandro Medri